LA BUSSOLA DEL DUBBIO di Ivo Zunica

 

'La bussola del dubbio (Costume & Malcostume)' è una breve raccolta di articoli pubblicati tra il 2015 e il 2016 sulla rivista online 'Luminosi giorni' - testata del Centro di cultura politica OTTANTANOVE, che si propone un approccio critico alla cultura politica.

L'autore Ivo Zunica, napoletano di nascita, vive a Milano, dove lavora come docente di lettere nelle scuole superiori. Ha pubblicato con Mondadori diversi testi scolastici.


Gli articoli raccolti nel libriccino sono saggi arguti e spregiudicati sul nostro costume. Toccando i più svariati argomenti, l'autore spesso prende le distanze dal senso comune, dal sentito dire, da quanto è dato per scontato solamente perché rispecchia i contenuti della cultura italiana ancestrale. Diversi aspetti della quotidianità sono osservati con l'occhio attento e indagatore di chi si accosta a una situazione nuova: mode, come quella dei tatuaggi, costumi, pregiudizi quali quelli sui matrimoni gay o sugli immigrati, meritocrazia, medicine alternative, compensi dei parlamentari... Emergono così vari spunti per una riflessione "alternativa".
Il linguaggio brillante, il tono ironico ed autoironico rendono la lettura più che gradevole, oltre che stimolante.

L'arguzia e la briosità di questo piccolo libro ne fanno una possibile, simpatica strenna natalizia.

Rosaria Liuzzi


“La bussola del dubbio (Costume & Malcostume)”, edizioni “Il Roseto”, 2016, € 10,00.


"Il 27 gennaio è la data scelta dalle Nazioni Unite, nel primo novembre 2005, per commemorare le vittime dell’olocausto.[...]
Ma commemorare come? Apprendo da fonti certe che in molte classi e scuole si fa il famigerato “minuto di silenzio”. Orrore! Altro che silenzio: qui si tratta di parlare! E in effetti in molte scuole ci sono diversi insegnanti che parlano ai ragazzi dei campi di sterminio, del quasi indicibile raccapriccio di quei fatti e di quell’epoca. Affinché cose del genere non abbiano mai più a verificarsi. Eppure da fonti egualmente sicure so che alla fine, per la testa di molti giovani passa un’idea che suona più o meno così: d’accordo, una cosa orrenda, quella che accadde; ma in fondo è successa 70 anni fa. Poi è finita. Meno male che non si è ripetuta. Pace e amen. In qualche altra testa passa poi un diverso pensiero (e non sono i peggiori…): certo, un bruttissimo capitolo della storia dell’uomo, però… però se è successo una ragione ci sarà pur stata…" .
[da Ivo Zunica, COSTUME E MALCOSTUME Come (non) commemorare il giorno della memoria]


È possibile richiedere il libro inviando una mail a Napolinternos, all'indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

Leggi cosa scrive l'autore su 'La bussola del dubbio'!

 

LA BUSSOLA DEL DUBBIO (Costume & Malcostume): una recensione
a cura di Annalisa Martino

Già la semplice lettura dell'indice de 'La bussola del dubbio' consente di rendersi conto che si tratta di una varia antologia di brevi saggi di costume, sotto le mentite spoglie di una raccolta di articoli giornalistici.

Dello stile giornalistico i saggi conservano il tono leggero, disinvolto e divulgativo. Ed anche la brevità. Del resto sono stati effettivamente pubblicati, nel corso dell’ultimo quadriennio, su una rivista on-line che è anche un blog, cioè un “luogo” dove il lettore stesso può intervenire con giudizi, integrazioni, apprezzamenti, critiche eccetera.

Ha fatto gli onori di casa Mauro Portaluppi, direttore della Biblioteca, che ha subito evidenziato come il volumetto si presenti in un certo senso proprio come la “bussola” richiamata dal titolo: non solo per le sue dimensioni contenute (e realmente tascabili) e per la brevità dei pezzi che si leggono in un soffio, ma soprattutto perché sono testi fatti per suscitare (e talvolta provocare) la riflessione e il pensiero critico del lettore.

Gli argomenti sono apparentemente i più svariati e, citando i titoli delle sezioni, ci sono scritti su Lo scrivere e il comunicare (Asticelle, calligrafia e tablet; Caduti nella “rete”; Per fare il “punto” ecc.), pezzi sulle cose Scolastiche e dintorni (Come – non – commemorare il giorno della memoria; Meritocrazia e insegnanti; Dislessico ma non troppo ecc.), scritti su I massimi sistemi (La bussola del dubbio – appunto;  Il caso e la necessità ecc.), altri sul Sesso, il genere e affini e altri ancora riuniti sotto il “cappello” di Altre costumanze (la superstizione, i tatuaggi, le medicine alternative, i sedicenti concorsi letterari e via di questo passo).

Qual è il filo rosso che lega questa varietà di temi? La parola chiave è forse quella del titolo: il dubbio, quando non è pervasivo e totalizzante (e allora diventa paralizzante) è come un balsamo per l’animo, è una sana “riserva mentale”, una sorta di “beneficio d’inventario”, una specie di contravveleno contro le posizioni preconcette, le idee perentorie e inappellabili, contro ogni forma di fanatismo. Ed ecco che il dubbio può diventare una specie bussola che ti orienta nel mondo. E questa spiega l’ossìmoro del titolo: “la bussola del dubbio”.

Del resto il dubbio (insieme all’ironia, che è una cifra stilistica propria del volume) è una delle più rilevanti manifestazioni dell’intelligenza umana. Parafrasando la nota massima filosofica, potremmo dire, anziché “cogito”: “dubito ergo sum”.