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Oggi puoi trovare a Nisida ciò che ha nutrito e nutre ancora i tuoi sogni più belli: una scuola che recuperi a un progetto di vita dignitosa e all'interesse per la cultura i ragazzi più difficili e sfortunati, un Istituto Penale Minorile capace di realizzare concretamente la promozione umana, un'Associazione Culturale che si misura con l'impegno più duro, mettendo in campo generosità e competenze ammirevoli. Serbiamo profonda gratitudine verso coloro che ci hanno consentito di realizzare un progetto coltivato da tempo, di poter toccare il suolo di Nisida, la piccola isola partenopea che fu bagno penale borbonico e in cui si spense nel 1856 Michelangelo Forti, prete, umanista, patriota teramano originario di Cesacastina di Crognaleto, condannato al carcere duro ai ferri per aver partecipato alla rivoluzione del '48 . Don Michelangelo, nostro conterraneo e per alcuni di noi illustre avo. La nostra visita a Nisida lo scorso 13 giugno è stata possibile grazie alla tenacia, alla passione per la storia e alle doti organizzative di Concetta Zilli, grazie all'aiuto della onlus "Il megio di te", all'attivismo dell'associazione Napolinternos e alla disponibilità del suo Presidente Francesco Vigilante Rivieccio, alla disponibilità del Direttore dell'Istituto Penale Minorile, dott. Gianluca Guida, alla disponibilità della docente, storica e scrittrice Maria Franco che ha ideato, coordinato e realizzato insieme ai giovani detenuti il Parco Letterario di Nisida. Conoscerli, incontrarli è stata per noi un'esperienza straordinaria sul piano umano e culturale. Giornata di sole, paesaggio mozzafiato, risalendo la piccola isola partenopea, immersa nell'azzurro del mare e del cielo, nel silenzio rotto a tratti dalle urla dei gabbiani siamo stati investiti dai profumi intensi della macchia mediterranea, abbagliati dal nitore della falesia a strapiombo sulle onde. L'accoglienza ricevuta ha commosso tutti noi, specialmente i pronipoti del Don che hanno consegnato ai ragazzi una lapide in pietra arenaria scolpita da Serafino Zilli con la scritta "A don Michelangelo Forti. Cesacastina non ti dimentica". Essa verrà collocata su apposito basamento insieme a un pugno di terra e ad alcuni sassi del paese abruzzese nei pressi dell'antica cappella del carcere e del cimitero borbonico, dove si presume riposino i resti dei detenuti politici, e non. L'incontro si è sviluppato in due momenti, prima nei locali del Centro studi di Nisida dove dirigenti, docenti e operatori hanno illustrato il progetto "Il meglio di te" mostrando video, manufatti prodotti dai ragazzi in numerosi laboratori artigianali, esperiti e in atto, ceramiche artistiche, dolci, biscotti secchi, colture di ortaggi, pubblicazioni. Successivamente abbiamo percorso il sentiero che si snoda lungo il Parco Letterario di Nisida curato dai giovani detenuti, alcuni dei quali hanno recitato brani significativi dei racconti che hanno scritto insieme a noti autori in diversi laboratori di grammatica e di sintassi, raccolti in più volumi. In virtù di tutto ciò abbiamo riscoperto il profondo legame tra le passioni di ieri e le speranze di domani. Il sogno di Don Michelangelo Forti, promotore dell'istruzione popolare allora - nella prima metà dell'Ottocento - nella montagna teramana oggi qui rivive e si rinnova. In questa straordinaria isola, densa di storia, di memorie, di bellezza e di dolore . L'isola che c'è.
Breve resoconto a cura del gruppo di abruzzesi, originari di Teramo, in visita a Nisida il 13 giugno 2015

Nisida - nel sacchetto rosso: terra di Cesacastina, da versare sul luogo della presunta sepoltura di don Michelangelo Forti

Consegna della lapide per Don Michelangelo Forti: "Cesacastina non dimentica" Da sinistra: Concetta Zilli, Michele Angelo Forti (discendente e omonimo), Francesco Vigilante Rivieccio - alle spalle, la cappella borbonica
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