IL SACRO MILITARE ORDINE COSTANTINIANO DI S. GIORGIO di Eugenio Donadoni
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di Eugenio DonadoniApparizione della Croce a Costantino - Grazio Cossali

Quest’anno si festeggiano i diciassette secoli di vita del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, sicuramente il più antico Ordine Equestre di collazione dinastica, ovvero legato ad una dinastia reale. Le sue origini si attribuiscono infatti al 313 d.c., allorquando l’imperatore Costantino affidò ad un nucleo di cinquanta cavalieri la custodia dello stendardo con il segno della croce con cui aveva sconfitto l’Imperatore Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio svoltasi proprio in quell’anno. In proposito, lo storico Eusebio racconta che prima di questa battaglia Costantino avrebbe avuto in visione una croce di luce con sotto la frase greca "Εν Τουτω Νικα",  resa poi in latino come “in hoc signo vinces” (con questo segno vincerai), e che durante la notte Cristo gli avrebbe spiegato di usare il segno della croce contro i suoi nemici.
Attualmente queste iniziali sono riportate alle quattro estremità della croce d’oro gigliata a forma greca di color porporino, che costituisce la decorazione dell’Ordine, con al centro il monogramma “XP” (Cristo) affiancato dalle lettere α e ω.
Da allora in poi il “Labaro Costantiniano” fu sempre custodito dagli imperatori di Bisanzio ed il primo documento ufficiale è lo statuto riformato dall’Imperatore d’Oriente Isacco Angelo Flavio Comneno nel 1190. Il Gran Magistero passò poi di padre in figlio nella dinastia dei Comneno fino all’ultimo di loro, il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, che nel 1698, per evitarne l’estinzione per mancanza di successori, lo trasferì al Duca di Parma Francesco Farnese. La legittimità del nuovo magistero fu sancita dalla bolla “Sincerae fidei” del 24 ottobre 1697 di Papa Innocenzo XII. Successivamente, il 27 maggio 1718, l’Ordine fu posto sotto la protezione della Santa Sede da Papa Clemente XI, già Cardinale protettore dell’Ordine, con la bolla “Militantis Ecclesiae”.
Nel 1727 ad Antonio Farnese, ultimo Duca di Parma, successe il nipote Carlo di Borbone, figlio della nipote Elisabetta Farnese e di Filippo V Re di Spagna: da allora in poi l’Ordine Costantiniano è indissolubilmente legato alla dinastia dei Borbone. Quando nel 1759 Carlo divenne re di Spagna trasferì il trono di Napoli e Sicilia, nonché il Gran Magistero dell’Ordine, al figlio Ferdinando IV. A lui succedettero Francesco I, Ferdinando II e Francesco II,  ultimo Re delle Due Sicilie.
Con l’unità d’Italia sia la Real Casa di Borbone delle Due Sicilie sia l’Ordine Costantiniano persero tutti i loro beni materiali. Ciò nonostante, il Gran Magistero continuò ad esistere e, dopo la morte di Francesco II, passò al fratello Alfonso, Conte di Caserta, e da quest’ultimo al figlio primogenito Ferdinando Pio.
Non avendo Ferdinando Pio figli maschi, gli sarebbe dovuto succedere il fratello secondogenito Carlo che invece, con l’atto di Cannes del 1900, rinunciò a tutti i suoi diritti al trono di Napoli e al Gran Magistero, così come previsto dalla “prammatica sanzione” di Carlo III, per sposare la figlia del re di Spagna e essere autorizzato ad entrare a far parte di quella Casa Reale. Pertanto, divenne Gran Maestro il fratello terzogenito Ranieri, nonno dell’attuale Gran Maestro, il Principe Carlo Maria di Borbone.
I membri dell’Ordine, cavalieri e dame, si dividono in quattro categorie: Giustizia, Grazia, Merito e Ufficio. Attualmente, sono circa seimila, tra cui quasi tutti i membri delle Case Reali d’Europa, molti Capi di Stato, oltre trenta Cardinali di Santa Romana Chiesa, i discendenti delle più antiche e nobili famiglie italiane, alcuni politici, alti prelati, i vertici militari di tutte le armi, in particolare dei Carabinieri, magistrati, docenti universitari, giornalisti, professionisti e tutti coloro che condividono le finalità dell’Ordine e la stima e l’amicizia per la Real Casa dei Borbone delle due Sicilie.
Lo Stato Italiano ha riconosciuto formalmente la legittimità dell’Ordine e, dal 1963, i cittadini italiani suoi membri possono chiedere l’autorizzazione al Ministero degli Affari Esteri a fregiarsi delle sue decorazioni.
L’Ordine è presente con delegazioni e rappresentanze sia in tutte le regioni d’Italia, sia in Europa, sia in altre parti del mondo e recentemente anche all’ONU.
Finalità principali sono “la glorificazione della Croce” e “la propagazione della Fede cattolica”, da realizzarsi anche attraverso le attività di assistenza ospedaliera e di beneficenza.
Nell’ambito dell’Ordine esiste anche l’Associazione Nazionale Italiana Cavalieri Costantiniani, Ente Morale eretto con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 marzo 1973, di cui attualmente sono presidente onorario il conte Alessandro Raimondo d’Aquino di Caramanico e presidente effettivo il marchese Giuliano Buccino Grimaldi. Tra le attività svolte, l’A.N.C.C.I. cura anche la pubblicazione delle “Cronache Costantiniane”, un periodico nel quale vengono illustrate nel dettaglio tutte le iniziative sia della Real Casa di Borbone sia dell’Ordine Costantiniano.

 

Eugenio Donadoni è Direttore Responsabile della rivista 'Cronache Costantiniane'. Dello stesso autore, sul ns. sito: