Libertà di stampa o "libertà"di diffamazione?

di Rosita Petrella

Sono davvero indignata per la levata di scudi dei giornalisti in merito alla legge riguardante il reato di diffamazione a mezzo stampa. Solo chi è in totale
malafede può ,infatti, confondere tra libertà di informazione e libertà di diffamazione! E non mi si parli di possibilità di rettifica o di pene pecuniarie....! Questa favoletta i giornalisti se la raccontino tra loro! Non devo io ricordare agli addetti ai lavori quante vite di innocenti sono state distrutte dalla diffamazione che considero alla stregua di un "omicidio sociale,"che priva l'individuo della propria dignità e del rispetto di un'intera collettività. La verità è che il mondo della carta stampata ha dimostrato di essere una casta, non diversamente da quella poltica, che tanto,
pur giustamente, critica,arroccato com'è, nel difendere i propri privilegi.
Questo forse spiega perchè personaggi quali Feltri(si ricordi il caso Boffo) e Sallusti, che utilizzano il loro mestiere come un'arma impropria per colpire ed annientare il" nemico" di turno,non siano mai stati radiati dall'Albo professionale.Avevo sempre considerato i giornalisti quali "sentinelle" del
potere , coloro che,attraverso l'informazione,rendevano il cittadino più attento e consapevole, consolidando,così,la democrazia di un Paese.Alla luce
degli ultimi eventi,però,pur non volendo generalizzare, mi sento profondamente delusa! Oggi un personaggio spregevole, quale considero Sallusti,in quanto
privo di ogni etica professionale, è divenuto,grazie a tanta Stampa compiacente, un martire ed un eroe dei nostri giorni.Dio come siamo caduti in basso! E
pensare che con Berlusconi credevo che avessimo, ormai, toccato il fondo!

Rosita Petrella (una cittadina fortemente incazzata!)