17/3/2012 - Sant'Antoniello a Port'Alba

Sant'Antoniello a Port'alba, facciataAppuntamento alle ore 9:45 sul piazzale avanti al complesso di Sant'Antonio delle Monache, detto Sant'Antoniello, a piazza Bellini.

La visita sarà guidata dall'Architetto Aldo Pinto.

La visita è gratuita e riservata ai soci di Napolinternos. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA tramite e-mail a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o telefono 337.945934.

 

Al termine della visita, possibilità di brunch a 25€ all'hotel 4* Palazzo Caracciolo in via Carbonara. La prenotazione è obbligatoria ed è possibile effettuarla anche nostro tramite.

 

Aldo Pinto, già Coordinatore generale dell’ Ufficio Tecnico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in oltre trent’anni di attività ha avuto un ruolo significativo in numerosi interventi di restauro, in special modo del patrimonio edilizio dell’Ateneo. Ricordiamo, tra i più importanti,il restauro della chiesa e del monastero dei SS. Marcellino e Festo, il recupero del chiostro di S.Maria degli Angeli alle Croci e dell’Aula Magna nella Sede Centrale dell’Università, il restauro di musei di Mineralogia, Paleontologia e Fisica. Ha coordinato e diretto il restauro e adattamento a Biblioteca di Ricerca del Polo delle Scienze Umani e Sociali del complesso di S.Antoniello a Port’Alba, oggetto della nostra visita.

Napolinternos ringrazia vivamente per la disponibilità l'Arch. Aldo Pinto, il Prof. Mario Rusciano (Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali) e il Dott. Calogero (Direttore del Polo delle Scienze Umane e Sociali).

Antonio Joli - Piazza Bellini nel 1759Per un approfondimento, si può consultare il libro SANT’ANTONIELLO A PORTALBA: STORIA , ARTE, RESTAURO a cura di Aldo Pinto e Adriana Valerio, Fridericiana Editrice Universitaria.

http://www.librerianeapolis.it/new/index.php/libri/118-arte/1504-santantoniello-a-portalba-adriana-valerio-aldo-pinto

La fondazione del convento, più noto come Sant'Antoniello, risale al 1564, per volere di suor Paola Cappellani. Per l'ampliamento del monastero si inglobò nella struttura originaria il vicino palazzo dei Principi di Conca. A seguito di questi rifacimenti, venne chiusa la facciata originaria, di cui si osservano ancora i resti nel portale.

L'attuale prospetto è del XVIII secolo, costruito assieme al grande scalone a doppia rampa. La chiesa è oggi di proprietà del Comune di Napoli e dopo il recente restauro è stata data in comodato d'uso gratuito all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Ospita una biblioteca di ricerca di area umanistica del Polo delle Scienze Umane e Sociali dell'università.

L'architettura e le opere dell'interno si presentano secondo evidenti forme del barocco napoletano, grazie soprattutto alla ricchissima decorazione in stucco di Arcangelo Guglielmelli, che restaurò il monastero nel 1694. L'altare è in commessi marmorei, con inserti di madreperla; il dipinto un tempo situato sull'altare maggiore, Santa Cecilia in estasi di Bernardo Cavallino, si trova oggi nella Reggia di Capodimonte.

 
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