Relazione danni a S. Giovanni a Carbonara, 23/11/2010
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di Alvaro Mirabelli, giornalista - redattore del mensile "Chiaia Magazine"

23 NOVEMBRE 2010, ore 11.  SOPRALLUOGO NELLA CHIESA DI S. GIOVANNI A CARBONARA IN COINCIDENZA CON UNA GIORNATA DI PIOGGIA INTENSA   

ENTRANDO IN CHIESA: A DESTRA

- Entrando a destra, ci si imbatte in una prima Cappella laterale, detta di San Bartolomeo, che non presenta, almeno in apparenza, motivi di allarme.
 - Proseguendo, sempre sulla destra, si trova la cappella dell’Epifania sulle cui pareti spiccano in grande evidenza ampie e diffuse macchie di umidità decisamente intensa, dovute probabilmente ad infiltrazione piovana in atto. 

- Proseguendo, sempre sulla destra della navata, si apre la Cappella del Crocifisso (già di Lucrezia del Balzo): qui sono evidenti sulle pareti numerose tracce di gocciolatura dall’alto (in atto) di acqua piovana che si presentano come «strisce». 

- Proseguendo, sempre mantenendosi a destra della navata, si arriva finalmente al presbiterio, che è sovrastato dal trionfale arco ogivale (il cosiddetto monumento funebre di Ladislao di Durazzo): sulla parete di destra del presbiterio, alzando lo sguardo, si notano (come nel caso della Cappella precedente) tracce di gocciolatura dall’alto (in atto) di acqua piovana che si presentano come «strisce». Da aggiungere che, a pochi centimetri dalla parete a rischio, è stato sistemato una sorta di cavalletto che sostiene la tela della «Crocifissione» del Vasari, di recente restaurata: il dipinto è evidentemente a pochi centimetri da una sorgente di umidità (almeno andrebbe spostato sul lato opposto). 

- Proseguendo, si entra, attraverso un passaggio centrale, nella Cappella Caracciolo del Sole. In questo ambiente si aprono dei finestroni oblunghi in cui sono inserite normali lastre di vetro: in uno di questi finestroni, sulla parete di destra, manca una lastra di vetro, producendo così un’apertura di circa m. 2 x 1, attraverso la quale entrano indisturbati vento, pioggia e umidità che mettono a rischio, diretto e immediato, gli affreschi della «Vita della Vergine» e delle «Storie eremitiche» di Leonardo da Besozzo e Perinetto da Benevento. In questo caso occorre aggiungere che la vistosa apertura del finestrone, causata dalla mancanza della lastra di vetro, dura da almeno tre anni. La circostanza mi è stata riferita da uno dei due custodi che testualmente ha affermato: «Quando ho preso servizio, tre anni fa,  la lastra di vetro già risultava mancante».

ENTRANDO IN CHIESA: A SINISTRA 

- Entrando a sinistra, ci si imbatte nella cappella con l’«Altare della purificazione» (con il sarcofago di Biagio Marsicano dello scultore Michelangelo Naccherino): all’interno la situazione si presenta altamente critica a causa dello sgocciolamento di acqua piovana dal soffitto (più o meno intenso se la pioggia è in atto o meno). Da notare che, immediatamente adiacente a questa Cappella, si trova, sistemata sul fondo della chiesa, la nota Cappella «di Somma» le cui pareti, interamente affrescate, sono state restaurate di recente: e a separare la Cappella «di Somma» dalla cappella della «Purificazione» ci sono solo circa 70 cm. di muro. Realistico quindi il rischio che dal soffitto della Cappella «allagata» l’acqua «viaggi» fino agli affreschi della Cappella «di Somma».