NUOVE EMOZIONI DAL VENTRE DI NAPOLI: IL TUNNEL BORBONICO |
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Il tunnel fu voluto da Ferdinando II nel 1853. L’opera fu affidata al grande architetto Enrico Alvino: doveva collegare, passando sotto il monte Echia (Montedidio), il Largo di Palazzo, l’attuale piazza del Plebiscito, con via Pace (ora via Morelli), ove aveva sede una base operativa dell’esercito. Secondo alcuni doveva garantire al sovrano una rapida e segreta via di fuga verso il mare di Chiaia, ovvero, percorsa in senso inverso, consentire alle truppe di accorrere velocemente, lungo un tragitto protetto, in difesa del Palazzo Reale. I lavori cominciarono dal lato di via della Pace e incorsero ben presto in serie difficoltà. Le colossali cave "Carafa" (dalle quali venne estratto il tufo per la costruzione della chiesa della Nunziatella e di palazzo Cellammare), l’antro di Mitra, l’acquedotto del Carmignano (del ‘600) costituivano un groviglio di cunicoli, pozzi, cisterne, cavità tali da formare una sorta di “groviera” sottostante la collina, i cui primi scavi risalgono all’epoca greca, all’antica Partenope. Il percorso, liberato da detriti di ogni sorta che l’ostruivano, è in generale comodo, soprattutto quando si apre nelle colossali cisterne dell’acquedotto, la cui manutenzione era affidata ai "pozzari". Questi, vestiti di una sorta di ruvido saio con cappuccio protettivo e con la vita stretta da una corda che sorreggeva i ferri del mestiere, generalmente bassi di statura, in modo da muoversi più agevolmente negli angusti cunicoli, proprio per il loro aspetto hanno probabilmente dato vita alla leggenda del "monaciello". Alla fine dell’attuale tragitto (oggi si accede attraverso una scala di servizio in pietra usata per la manutenzione della cisterna di un palazzo del ‘700) ammiriamo altre particolarità: le statue, fatte a pezzi, dei gerarchi fascisti, frettolosamente rimosse dalle piazze e dalle vie della città alla caduta del regime (degna di rilievo quella di Aurelio Padovani) e, ancora, auto e moto d’epoca, ivi abbandonate quando, in anni più recenti, il tunnel fu usato dal lato di via Morelli come deposito di veicoli sequestrati dalle autorità. Francesco Vigilante Rivieccio
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