C'era la fantasia - un compendio di storie della Bassa Irpinia
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L'associazione Napolinternos è lieta di annunciare la pubblicazione del libro del Prof. Nicola Montanile, "C'era la fantasia".

Siamo molto orgogliosi, in quanto cittadini campani e cultori della nostre radici storiche, di avere conosciuto il Prof. Montanile e di avere dato il nostro piccolo contributo al recupero della millenaria cultura irpina, a cui il professore si dedica con passione e dedizione da una vita, sponsorizzando la riedizione della raccolta di storie da lui redatte. Si tratta di fiabe, leggende, aneddoti che rievocano l'antichissima tradizione popolare di racconti tramandati oralmente nell'area del comprensorio avellano-baianese. Ognuna di tali storie è corredata da un'analisi filologica e storica dei temi principali che, grazie al suo stile confidenziale e colloquiale, accompagna per mano il lettore nell'esplorazione del modus vivendi e della percezione della realtà nella civiltà locale, scovandoli nelle locuzioni, nei proverbi, nella fantasia popolare...
Insomma, la fantasia "c'era" e, grazie alla buona volontà di qualche appassionato, continuerà non solo ad esserci, ma anche a raccontarci la realtà con il linguaggio misterioso e affascinante del subconscio
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Laura Vigilante


La PRESENTAZIONE DEL LIBRO si terrà in presenza dell'autore MARTEDÌ 25 MAGGIO 2010 alle ore 19,00 c/o il ristorante "Taberna S. Elia" di Sperone.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI SULL'EVENTO DEL 25 MAGGIO, fai clic qui.



Segue la PREFAZIONE al libro "C'era la fantasia" del presidente di Napolinternos, il dott. Francesco Vigilante Rivieccio.


Leggendo questo piccolo prezioso libro di Nicola Montanile, è riaffiorato alla mia mente un ricordo dell’infanzia risalente a circa mezzo secolo fa. Una sera a San Martino Valle Caudina io e un mio cugino eravamo ospiti nella casa di un contadino: seduti assieme alla sua famiglia davanti alla viva fiamma di un camino, ascoltavamo storie fantastiche e di vita vissuta.
L’ascoltare o leggere storie ha questo di meraviglioso: ognuno può (e deve) usare la propria fantasia per figurarsele. Forse ha ragione Montanile: la fantasia "c’era". Oggi l’apparecchio televisivo - l‘"elettrodomestico" - ha sostituito il focolare ed immagini sontuosamente preconfezionate hanno sottratto spazio alla nostra immaginazione.
Ben venga quindi un recupero della fantasia e, aggiungo, della memoria. Ritengo infatti che dovremmo essere molto grati al nostro autore e a tutti coloro che, tramandando il ricordo di storie, fiabe, leggende (mi viene in mente Italo Calvino e la sua raccolta di Fiabe Italiane), danno spazio a un'antichissima tradizione orale a cui non solo la cultura "alta" attinge, ma che con i suoi simbolismi esplicita una visione del mondo e una percezione delle cose tipica di un determinato carattere, di un popolo e della sua cultura, altrimenti incomprensibile. In questo modo la storia ufficiale si coniuga con quella "sotterranea", generalmente tralasciata dai testi, dando conto in maniera assai più esaustiva e affascinante delle ragioni che ci portano ad essere ciò che siamo.
La saggezza "antica" di Nicola Montanile affonda le sue radici in una duplice tradizione, quella colta che, andando a ritroso nel tempo, ripercorre oltre duemila anni di storia, fino all’epoca pre-romana (Avella, la città di cui si parla nel libro, ha origini antichissime) e quella della più genuina tradizione contadina e popolare. La nostra associazione, Napolinternos, ha a cuore entrambe ed è particolarmente impegnata nella loro valorizzazione e divulgazione, avendo riguardo soprattutto al nostro territorio, la Campania. È quindi con grande soddisfazione che sponsorizza la riedizione di C’era la fantasia.