I MUSEI UNIVERSITARI
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di Rosario Palumbo

I Musei scientifici dei vari Dipartimenti universitari, nei quali è custodito un patrimonio di grande valore scientifico, didattico e storico, frutto delle ricerche di eminenti scienziati che hanno operato e tuttora operano nell'ambito dell'Università "Federico II", nel 1992, sotto la spinta dell'allora Rettore Carlo Ciliberto e delle Autorità Accademiche furono riuniti in un'unica struttura che prese il nome di "Centro Musei delle Scienze Naturali". La Direzione del Centro fu affidata alla Prof. Silvana Filosa. Il fine ultimo di questa geniale iniziativa era la consapevolezza che, solo creando un forte legame tra Università e cittadinanza, il patrimonio scientifico, di altissimo valore, non solo non andasse nell'oblio, ma fosse fruibile per tutti i cittadini con conseguente recupero culturale di ampi strati della popolazione. Pertanto i  Musei, dopo opportuna strutturazione e collocazione, furono aperti al pubblico segnando così un duraturo rapporto tra cittadinanza e patrimonio storico e scientifico della "Federico II". Il percorso di apertura alla città intrapreso fu continuato dai rettori Prof. Fulvio Tessitore e Prof. Guido Trombetti e da tutte le Autorità Accademiche e a partire dal 2002 la Direzione è stata affidata alla Prof. Maria Rosaria Ghiara. Iniziative di varia natura sono state quindi intraprese per invitare la cittadinanza a prendere conoscenza di questo prezioso patrimonio e tra queste le visite delle scolaresche delle scuole medie e superiori.
I Musei che furono riuniti nell'unico Centro Museale sono: Il Real Museo Mineralogico, il Museo Zoologico, il Museo di Antropologia, il Museo di Paleontologia e il Museo di Fisica.

Il Real Museo Mineralogico è allocato nell'omonimo Salone Monumentale ove si svolse nel 1845 il  VII Congresso degli Scienziati Italiani e che di per se, per la splendida struttura architettonica, merita una visita. In questa sala sono esposti preziosi esemplari di minerali raccolti dalle più importanti miniere europee di fine settecento e ottocento oltre a moltissimi reperti legati all'attività del Somma-Vesuvio. Molto interessante sia dal punto di vista scientifico che didattico è la "Collezione dei Grandi Cristalli", costituita da minerali di notevole dimensione e con abiti cristallini perfetti che affiancò lo straordinario esemplare di quarzo ialino di ben 480 kg, posto all'ingresso del Salone Monumentale, dono di Carlo III di Borbone.
Interessante anche la collezione di meteoriti, ben quaranta, di cui alcune cadute su territorio italiano.
Il Museo Zoologico costituisce un vero e proprio archivio della biodiversità. In esso sono esposte: la Collezione dei Vertebrati costituita da oltre settemila esemplari di cui duemila di mammiferi tra i quali di particolare interessa scientifico lo scheletro della Balena Franca Boreale, unico esemplare rinvenuto nel mar mediterraneo; la Collezione degli Uccelli, costituita da esemplari di specie rare o estinte; la Collezione Malacologica che comprende specie mediterranee ed esotiche; la Collezione Entomologica che comprende circa 30.000 esemplari.
Il Museo di Antropologia vanta numerosi reperti organizzati in collezioni di vario tipo, ma che consentono di illustrare i principali temi dell'Antropologia quali la variabilità e l'evoluzione umana. Nelle collezioni osteologiche fanno spicco i reperti che testimoniano la preistoria delle diverse popolazioni del mondo. Di notevole interesse e suggestione le quattro mummie peruviane del 700 d.C., le cinque teste di mummie egiziane, lo scheletro umano del paleolitico inferiore e oggetti cerimoniali e di combattimento di popolazioni Maori e africane. Sono altresì esposti oggetti di vita quotidiana di popolazioni purtroppo attualmente in via di estinzione. Di recente acquisizione, sono anche esposti calchi in vetroresina di vittime di eruzioni preistoriche del Somma-Vesuvio.
Il Museo di Paleontologia custodisce reperti che rappresentano un'eccellente testimonianza paleontologica della fauna e della flora che, a partire dall'Era Paleozoica  ha popolato il nostro pianeta. Di notevole interesse scientifico la raccolta di pesci e fossili dei giacimenti campani, tra cui quello Pietraroja.. L'imponente scheletro di un dinosauro carnivoro, l'Allosaurus fragilis fa bella mostra di se in uno dei locali del Museo. Esemplare di gran pregio, in quanto in gran parte completo,  oltre all'impatto scenografico riveste grande valore scientifico. La realizzazione di un ambiente di grotta arredata con graffiti e in cui sono allocati uno scheletro di ursus spelaeus e la riproduzione a grandezza naturale di Homo sapiens neanderthalensia oltre al notevole impatto visivo è di grande valenza didattica.
Il Museo di Fisica , di recente istituzione, raccoglie una serie di strumenti utilizzati nel 1800. Tra questi alcuni strumenti destinati all'Osservatorio Vesuviano, tra cui l'unico esemplare di elettroscopio ideato da Macedonio Melloni..Sono confluite in questo Museo strumenti in dotazione del Gabinetto fisico dell'Università e la Collezione della Real Casa di Borbone portate a Napoli da Carlo III  di Borbone, costituita da “diverse macchine matematiche” e da “ macchine fisiche”come allora furono impropriamente e genericamente chiamati tutta una serie di strumenti utilizzati per ricerche e misure in campo fisico.

Questa rappresenta esclusivamente una molto sommaria descrizione di questo notevole patrimonio scientifico-culturale messo a disposizione della cittadinanza che, a parere di chi scrive è tuttora poco conosciuto, specie ai non addetti ai lavori.
L'accoglienza del visitatore e l'alta competenza scientifica degli accompagnatori/accompagnatrici  durante la visita fanno sì che da una visita a questo Complesso Museale si ritorna con un notevole arricchimento culturale oltre che con forti emozioni e con risposte scientifiche e documentate a tanti quesiti che spesso ci poniamo.