LA SCHERMA NAPOLETANA: una tradizione antica, un grande presente, un futuro certo |
There are no translations available. di Vittorio Cisternino Quest'anno alla tradizionale premiazione alla Sala dei Baroni svoltasi giovedì 1/12/2011 scorso sono stati chiamati tra gli altri i napoletani Gigi Tarantino, Diego Ochiuzzi e Gioia Marzocca, tutti e tre campioni d'Europa e i primi due anche bronzi mondiali...
Capita che grandi traguardi raggiunti in passato non abbiamo poi trovato continuità e che, pertanto, motivi di orgoglio nella storia di un paese o di un popolo restino un ricordo da celebrare, magari, saltuariamente. Su Napoli, per fare qualche esempio banale, si potrebbe citare la prima ferrovia e il primo tratto autostradale e tanti altri primati, mortificati dal confronto col presente. Ma questa è la storia, anche se tuttora l’Accademia svolge opera di divulgazione della disciplina, oltre ai suddetti esami per maestro. Napoli, comunque è stata sempre – anche grazie al movimento in atto intorno all’accademia – una piazza importante ed una fucina di campioni. Possiamo citare, fior da fiore dal medagliere olimpico, Tullio Bozza campione olimpico ad Aversa 1920, Renato Anselmi, oro a Parigi 1924, argento Ad Amsterdam 1928 e a Los Angeles 1932, Arturo De Vecchi argento a Los Angeles 1932, Ciro Verratti oro a Berlino 1935. In epoca recente citiamo Marco Romano e Dino Meglio “argenti” a Mosca 1980 e Sandro Cuomo oro ad Atlanta 1996. Ma vanno ricordati anche altri campioni come Pasquale La Ragione presente a Tokyo 1964 e Gianluigi Placella a Monaco 1972. Ma la tradizione della sciabola napoletana non si esaurisce. Già con bacheche pregiate a livello giovanile si segnalano Massimiliano Murolo e Luca Curatoli, mentre sulla spinta dell’olimpionico Sandro Cuomo (commissario tecnico nazionale della spada) si sta creando un interessante filone anche nell’arma bilama. Davvero difficile trovare un altro settore in cui una grande tradizione non abbia mai lasciato la cresta dell’onda e “minacci” di restarci ancora. |