12/2 e 5/3/2011 - Il Conservatorio di Musica di Napoli San Pietro a Maiella


Conservatorio S. Pietro a Maiella, internoIN ESCLUSIVA PER I SOCI DI NAPOLINTERNOS!

Sabato 12 febbraio 2011 ore 10:15

Sabato 5 marzo 2011 ore 10:15

Appuntamento all'ingresso del  Regio Conservatorio di Musica in via S. Pietro a Majella vicino piazza Bellini, Napoli.
Durata prevista della visita: 90' ca.


PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI
:
tel. 335.422109 - 337.945734 - 338.4919853 - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Iniziativa GRATUITA riservata ai soci di Napolinternos.



Saremo accompagnati dalla Prof.ssa Giovanna Ferrara, docente di Storia ed Estetica della musica presso il Conservatorio stesso, che ci guiderà attraverso i chiostri, la biblioteca e il museo, con una sosta nella sala Martucci ove ci verrà brevemente illustrata la storia di questa antichissima istituzione.

Per un approfondimento sulla storia di S. Pietro a Majella e sui tesori ivi custoditi, fai clic qui. 

 

{Tratto dal sito del Conservatorio di Napoli S. Pietro a Maiella: www.sanpietroamajella.it}


Manoscritto di A. ScarlattiIl Conservatorio di San Pietro a Majella trae le sue origini nei quattro Orfanotrofi sorti nel Cinquecento nelle zone più povere e più derelitte di Napoli: il Santa Maria di Loreto, il Sant’Onofrio a Porta Capuana, i Poveri di Gesù Cristo e la Pietà dei Turchini.
Nati come istituti della misericordia per aiutare i bambini orfani e abbandonati, nell’arco di circa un sessantennio si trasformano in vere e proprie scuole musicali per soddisfare le esigenze di una società che, aprendosi ogni giorno di più al melodramma, richiede in numero sempre maggiore cantanti virtuosi - fra i quali i grandi castrati – strumentisti e compositori, sino a trasformare la musica nel "mestiere" più redditizio e gli orfanotrofi nei luoghi in cui si conservava la musica, vale a dire i Conservatori.
Dopo un secolo di notevole splendore e notorietà subentra, lentamente, un declino inesorabile che vede sopravvivere, dopo la Rivoluzione del ’99, solo la Pietà dei Turchini. Divenuto troppo angusto per accogliere quanto è rimasto della gloriosa tradizione settecentesca, nel 1808 viene spostato nel più capiente Convento delle Dame di San Sebastiano; in seguito, dopo la restaurazione borbonica, per ordine di Francesco I nel 1826 è definitivamente trasferito nell’antico Convento dei Padri Celestini. Nasce così il Conservatorio di San Pietro a Majella, sede, fra l’altro, di una importantissima Biblioteca [...].

La Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella conserva un patrimonio inestimabile di manoscritti, stampe rare musicali, libretti d’opera, documenti – tra cui i registri dei quattro antichi Conservatori napoletani- che è assolutamente unico al mondo. Voluta dal letterato Saverio Mattei, “regio delegato” dell’Orfanotrofio della Pietà dei Turchini dal 1791 al 1795, il suo nucleo fondamentale fu costituito soprattutto grazie alle donazioni di libri e manoscritti da parte dello stesso Mattei e di Giuseppe Sigismondo, da lui nominato bibliotecario. Nel gennaio 1795 il re Ferdinando IV di Borbone, accogliendo un’istanza del regio delegato, emise un decreto in cui si ordinava “agli impresari di teatri in questa capitale… che diano alla medesima Biblioteca una copia di ogni spartito di opera o commedia che daranno sulle scene del rispettivo teatro” ed inoltre esaudì la richiesta di donare alla costituenda Biblioteca gli spartiti delle opere rappresentate in passato al Teatro S. Carlo, solitamente donate alla regina Maria Carolina. La disposizione di Ferdinando venne in seguito confermata dai decreti di Gioacchino Murat (7 novembre 1811), di Francesco I di Borbone (29 agosto 1829) e di Ferdinando II di Borbone (11 luglio 1851).
Nelle splendide sale della Biblioteca del Conservatorio sono visibili, tra l'altro, autografi di Alessandro e Domenico Scarlatti, Pergolesi, Paisiello, Cimarosa, Rossini, Bellini, Donizzetti, Verdi, nonché libretti e stampe di raffinata fattura.

 
 
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